Ortodonzia, cos’è?

Il significato della parola ortodonzia si può rilevare facilmente dalla sua etimologia. Infatti, il termine ortodonzia deriva dalla fusione di due parole greche: “orthòs”, dritto e “odòntos”, dente. Si tratta, infatti, dello studio e della cura delle anomalie di sviluppo e di posizionamento della dentatura, delle ossa della faccia e della muscolatura annessa.
Gli obiettivi di questa disciplina sono:

  • Il giusto allineamento dei denti;
  • La salute dei denti e del loro apparato di sostegno;
  • Una buona estetica del viso.

Denti e salute: cosa sono le malocclusioni?

Le cure ortodontiche si occupano di allineare i denti in modo da permetterne una crescita salutare. Questo tipo di interventi influisce anche sull’estetica facciale. Il problema che questo tipo di cure va a sistemare prende il nome di malocclusione.
La malocclusione è il complesso delle alterazioni scheletriche, muscolari e dentarie che non garantiscono l’armonia ed il buon funzionamento dell’apparato stomatognatico. Le malocclusioni dento-scheletriche interessano la posizione e lo sviluppo dei denti e delle ossa di mascella e mandibola.

Le apparecchiature che utilizza l’ortodontista

Proprio in virtù della doppia natura dei problemi di malocclusione sono stati pensati dispositivi differenziati che agiscono nella correzione di malocclusioni dentali o ossee. Inoltre, a seconda del momento di crescita e della morfologia delle ossa, l’ortodontista ha a disposizione strumenti differenti:

  • Per la correzione ossea: dispositivi ortopedico-funzionali che modificano la forma e la posizione delle ossa, intervenendo sulle diverse funzioni dell’apparato masticatorio;
  • Per la correzione dentale: dispositivi ortodontici che modificano la posizione dei denti.

Trattandosi di interventi per la modificazione di strutture ossee e dentali, è chiaro che esprimono il maggiore effetto terapeutico se utilizzate durante l’età evolutiva. Tuttavia anche gli adulti possono trarre giovamento dalle cure ortodontiche.
Stiamo infatti parlando di dispositivi come:

  • espansori palatali
  • trazioni extra orali
  • dispositivi miofunzionali.

Ortodonzia e bambini: A che età è consigliata una prima visita ortodontica?

Di solito si pensa che una visita ortodontica sia consigliata solo a bambini e adolescenti. In realtà anche gli adulti possono sottoporsi a un trattamento ortodontico. L’età, infatti, non è considerata una controindicazione per questo tipo di interventi.
Detto questo, è sicuramente più frequente intercettare il problema nelle prime fasi della crescita.
Per questo è consigliabile una visita ortodontica specialistica per i bambini tra i 3 e i 6 anni di età. Già in fase di dentizione decidua o mista è possibile intervenire sulla crescita eccessiva, o lenta, delle basi ossee. Lo si fa con l’impostazione di un trattamento ortopedico finalizzato allo sviluppo armonico delle strutture ossee. In questa fase è possibile utilizzare sulle arcate dentarie sia apparecchi mobili che fissi. Questi sono in grado di intervenire in entrambi i sensi, sia che si debba stimolare la crescita carente, sia che si tratti di ostacolare la crescita eccessiva delle basi ossee.

Questi trattamenti non escluderanno in futuro eventuali interventi ortodontici, ma permettono di ottenere una migliore funzione dell’apparato masticatorio ed una migliore estetica facciale. Ulteriori trattamenti di spostamento dei denti malposizionati, se necessari, saranno più semplici e spesso con esiti più soddisfacenti.
Qualora non sussistano particolari problematiche di sviluppo osseo, il trattamento ortodontico nei bambini, tenendo conto di sesso e situazione clinica, si esegue intorno ai 9-12 anni.

Trattamento ortodontico: quali sono gli esami preliminari?

Ognuno di noi è unico e irripetibile e così anche la sua struttura ossea e dentale, per questo ogni caso necessita di una valutazione personalizzata. Inizialmente l’ortodontista effettua una visita accurata del paziente aiutandosi con:

Fotografie dei pazienti

Modelli in gesso delle arcate

Radiografie

Tracciato cefalometrico.

Quest’ultimo esame permette di avere una visione d’insieme della struttura ossea del cranio e delle arcate dentali, in modo da individuare il tipo di malocclusione di cui è affetto il paziente e prevederne la crescita ossea.

Qual’è la durata di un trattamento ortodontico?

Non smetteremo mai di ripetervi che non ci sono durate standard, ogni trattamento ortodontico deve essere valutato a sé, non esiste una durata uguale per ogni paziente. La durata delle cure dipende, infatti, dalla situazione di partenza e dalla gravità delle malocclusioni.
Detto questo, è comunque possibile fare un discorso più generale. In media, con un trattamento ortodontico fisso, la durata può variare dai 6 mesi per i casi più semplici ai 2 anni per i casi più complessi.
Ovviamente il percorso può non essere lineare e per esempio prevedere l’alternanza dei trattamenti fissi a quelli mobili. Oppure l’utilizzo di una sequenza di vari dispositivi fissi con diverse funzioni. In questi casi i tempi si allungano.
In ogni caso, l’ortodontista sarà in grado di comunicare al paziente una tempistica ed una durata approssimativa degli interventi sulla base della visita e delle radiografie.

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